
campania aglianico i.g.t.
compagnia delle vigne
Da oltre duemila anni la vite prospera sui colli della Valle del Calore, una delle zone d’Italia dove nascono alcuni dei più straordinari vini al mondo. Il naturale e millenario isolamento di queste terre ha contribuito alla conservazione degli antichi vitigni autoctoni, di cui, con genialità, le genti hanno perfezionato la pratica della coltivazione e vinificazione. Ottenuto da uve Aglianico, già decantate dal poeta latino Orazio, questo vino incarna uno stile di vinificazione moderno.


Vitigno: 100% Aglianico.
Zona di produzione: vigneti selezionati in Campania.
Tecnica di produzione: le uve selezionate sono sottoposte a macerazione a temperatura controllata, 24°- 25°C, per un massimo di 4/7 giorni, con rimontaggi frequenti; la fermentazione continua, poi, in acciaio per circa 5-12 mesi. Infine il vino è lasciato ad affinare in bottiglia per almeno 4-6 mesi.
Caratteristiche organolettiche: di colore rosso rubino, ha profumi di frutti rossi, sentori di ciliegia, amarena e spezie. Si presenta al gusto di media struttura, un vino giovane, pieno, con tannini morbidi e retro-gusto equilibrato.
Abbinamenti gastronomici: un vino da tutto pasto, accompagna affettati, piatti della cucina mediterranea, carni bianche. Consigliato per gli aperitivi o con la pizza.
Servire a 16° C

Tanti sono i rimandi al borgo di Montefusco, Capitale dell’allora Principato Ulteriore d’Ultra
– oggi Provincia di Avellino – che sotto la sua giurisdizione aveva “duocentodiciasette luoghi tra Città, Terre e Casali”. Di queste terre bucoliche e fertili racconta minuziosamente il Sig. Abate Dr. Francesco Sacco nel I° tomo dell’antico dizionario geografico-istorico-fisico ,composto nel 1795, e dedicato al re delle Sicilie, Ferdinando IV."Alla sacra regal maestà di Ferdinando IV Re delle Sicilie, e di Gerusalemme , Infante di Spagna"
“Informato il Re, che il Dizionario geografico del Regno, composto da V.S. sia un’Opera non solo utile, ma necessaria non meno a’ Forestieri, che a’ Nazionali per meglio conoscere ogni luogo anche più piccolo di esso Regno, si è la M.S. degnata permettere a V.S., che, pubblicandolo per stampe, possa Ella Intitolarlo al suo Augusto Real Nome.”2 Dicembre 1795, introduzione di Carlo Demarco al tomo del Sig. Abate Francesco Sacco.