D. Mastroberardino

Mi arriva nelle settimane scorse una nuova copia del numero di dicembre di Wine Enthusiast. Nel mezzo un piccolo post-it ad evidenziare pagine che, confesso, mi erano sfuggite la prima volta.

Alludo all’articolo di Kerin O’keefe, la firma dei vini italiani di questa importante rivista americana che, a fine anno, puntava la sua attenzione sui grandi vini italiani e le loro vendemmie da ricordare negli ultimi vent’anni.

Mi direte: ma siamo a Pasqua, perché ci parli dei vini di Natale?

Posso rispondere che se sulle tavole italiane, in questi giorni, abbondano torte pasquali, ogni regione ha le sue, non mancano, però, mai le carni.

Quali vini, dunque, servire per il pranzo di Pasqua?

E’ quasi prevedibile suggerire un grande rosso come il Taurasi, che è nella carrellata dei vini da collezionare di Kerin O’Keefe.

In particolare mi ha colpito l’introduzione quando Kerin O'Keefe osserva come, nelle ultime due decadi, le principali aree di produzione italiane sono state sempre in grande spolvero.

Diversamente da quanto accedeva in passato, dove di norma c’erano due o tre al massimo annate eccellenti per decadi, nelle ultime due il rapporto si è rovesciato.  Le grandi annate si aggirano, infatti, fra le sette e le otto, complici fattori come il cambiamento climatico, con estati sempre più calde, la sempre migliore gestione delle vigne, il miglioramento della qualità dei cloni utilizzati, le basse rese per ettaro.

Fatta questa premessa che registra il segno del cambiamento, comincia, poi, la carrellata che andrà a toccare 4 regioni per scoprire l’eccellenza targata Italia delle ultime due decadi. 

La prima tappa è in Piemonte. Le vendemmie da collezionare dei Barolo sono il 1999, la 2001, la 2004, la 2006 e la 2010, mentre quelle dei Barbaresco sono il 2001, il 2004, il 2006, il 2008 e il 2010.

Degli Amarone della Valpolicella spiccano la 2000, la 2004, la 2006, la 2008, la 2010.

Dopo il Veneto si punta in Toscana. Le grandi annate dei Brunello di Montalcino sono la 1995, la 1999, la 2001, la 2004 e la 2010, mentre a Bolgheri sono la 2001, la 2004, la 2008, la 2010 e la 2012.

Ultima tappa dei grandi vini rossi italiani è al sud, in Campania.

Le annate ultime di Taurasi da ricordare, secondo Kerin O’Keefe, sono la 1997, la 2001, la 2004, la 2008 e la 2010 e, fra i cinque vini che segnala, c’è il Taurasi Pago dei Fusi 2008 che descrive con queste parole:

“Una vendemmia stellare, ricordata per l’armonica combinazione fra struttura ed eleganza, ampi profumi, vibrante acidità e tannini fermi e vellutati assieme. Da bere 2018-2033.”

Un vino perfetto per un giorno di festa...

Prosit e Auguri di Buona Pasqua!