D. Mastroberardino

Prowein is now closed.

Just few shots to remember an event that is increasing year by year.

Each record: visitors, wineries, countries are overcome.

Next step: Vinitaly

D. Mastroberardino

Are you already excited? Tomorrow, ProWein starts in Düsseldorf. 

Prepare your visit so you can a pleasant and relaxed tastings during the show.

We wait at the booth ITALIA DEL VINO, Hall 16, Stand A03

 

Non vedi l'ora di partecipare al Prowein? Da domani e per tre giorni saremo lì.

Prepara la tua visita così da godere di momenti rilassati e piacevoli per le  tue degustazioni.

Ti aspettiamo, siamo con il nostro stand, assieme ad ITALIA DEL VINO, Hall 16, Stand A03

 

D. Mastroberardino

Wine Enthusiast magazine - March 2016

Terredora Di Paolo Reviewed by Kerin O'Keefe, Wine Enthusiast

2010 Taurasi Fatica Contadina Docg - 93 pts.

"Aromas of ripe dark-skinned fruit , mocha, coffee, smoke and underbrush unfold on the nose of structured red. The full-bodied  palate delivers ripe black-cherry, tobacco, anise and a note  of chopped herb while firm tannins  grip the finish. Drink 2018-2025" Kerin O'Keefe

 

Wine Enthusiast magazine - Marzo 2016

Terredora Di Paolo Recensione di Kerin O'Keefe, Wine Enthusiast

2010 Taurasi Fatica Contadina Docg - 93 punti

"Profumi di frutta scura matura, moka, caffè, affumicato e sottobosco si aprono al naso di questo rosso ben strutturato. Corposo al palato, lascia note di ciliege mature, tabacco, anice e erba tagliata, mentre gli austeri tannini avvolgono il finale. Bere 2018-2025" Kerin O'Keefe

 

D. Mastroberardino

Irpinia, terra di vigneti, noccioli e castagni. Verdi panorami di monti, cascate, boschi e natura incontaminata, case e ferrovie abbandonate, fattorie e sapori antichi, animali servatici, borghi e castelli che narrano di una storia senza tempo.Tra i luoghi di più magica atmosfera c'è Castelvetere sul Calore; un borgo di vicoli, scale, piazzette e chiese antiche. Panoramiche, chiostri, loggette e fontane.

 

 

Meritano una visita: i resti del castello di origine longobarda e l'albergo diffuso; un complesso turistico, inserito nel borgo medievale, in cui ci sono gli alloggi, una carinissima osteria, dove mangiare piatti tipici della tradizione culinaria irpina e  una bottega di prodotti tipici locali.

 

 

All'ingresso del paese è possibile ammirare la fontana dello zoppo; lo scroscio dell'acqua rimanda ad un tempo lontano, ai panni battuti e al vociare delle lavandaie.

 


 

 

 

 

 

D. Mastroberardino

Il perfetto connubio tra maschere, musica, danze e vino trova il suo Eu-Topos reale in Montemarano. Il piccolo diamante irpino, famoso per il vino e la tarantella, vanta una secolare tradizione carnevalesca e i suoi abitanti la perpetuano ogni anno, per i 3 giorni prima delle ceneri, con una grande festa che si snoda lungo le strade del borgo, con carri, sfilate, danze e degustazioni. Una fiumana di maschere e colori, aglianico e tarantelle popolano i vicoli del paese e ogni visitatore viene completamente travolto dall’allegria della festa e dal ritmo della tarantella.

Il carnevale montemaranese termina la domenica successiva al martedì grasso, con il “Carnevale Morto", quando, dopo il commiato funebre, ironico, ci si lancia in un ultima danza sfrenata fino alla rottura della pignata, dalla quale fuoriescono biscotti e dolci, di buon auspicio per la primavera agreste che verrà. La Maschera storica, simbolo del Carnevale di Montemarano è il Caporabballo, colui che dirige la tarantella ritmica e coinvolgente che si balla in cerchio. La montemaranese non ha un schema preciso, non ha un inizio nè una fine, è una musica d' improvvisazione crescente, proporzionale al cerchio che si allarga e si moltiplica, che coinvolge sempre più cittadini e visitatori e in cui confluisce  l’energia della coralità e della spontaneità che la caratterizza. Alcune fonti ritengono che questa danza abbia origini bulgare, altre sostengono l’autenticità delle sue origini irpine.

Presso il Palazzo - Castello di Montemarano, il castello medievale che nel ‘600 ospitò anche Gianbattista Basile, negli anni in cui ultimava “Lo cunto de li cunti”, è possibile visitare un’interessante mostra pittorica di Aldo De Francesco, intitolata “Festabarocca”, in cui, il rosso predominate e la dinamicità plastica delle maschere estatiche rimandano alle baccanali greche, ai saturnali e alle atellane romane , le feste antesignane del Carnevale.

 

 

D. Mastroberardino

Wine Spectator, January-February 2016

Terredora Di Paolo Reviewed by Alison Napjus, Wine Spectator 

2014 Terredora di Paolo Loggia della Serra Greco di Tufo DOCG – 88 pts.

“A minerally white, with chalk and smoke accents underscoring flavors of crunchy white peach, blanched almond, mandarin orange peel, and ground ginger. Drink now through 2019.” –Alison Napjus

Wine Spectator, Gennaio-Febbraio 2016 

Terredora Di Paolo Recensione di Alison Napjus, Wine Spectator 

2014 Terredora di Paolo Loggia della Serra Greco di Tufo DOCG – 88 punti

“Un bianco di bella minerali, con accenti di gesso e fumo che sottolineano sapori di croccante pesca bianca, mandorle sbiancate, buccia di mandarino e zenzero in polvere. Da bere subito fino al 2019.” –Alison Napjus